Il gioco prende spunto dal tradizionale gioco da tavolo per bambini “Il Gioco dell’Oca”, la cui forma moderna, con il percorso a spirale e le decorazioni tipiche, risale alla seconda metà del sedicesimo secolo. Il vincitore è determinato dalla sorte: i giocatori, disposti a circolo intorno al tabellone, iniziano con un segnalino nella casella di partenza e, a turno, percedono lungo il percorso per un numero di caselle pari al risultato ottenuto con il lancio di due dadi. Vince chi raggiunge la casella n.63 posta al centro della spirale.
La nostra “ocAmbientalista” presenta delle differenze. Non ci sono caselle speciali e non ci sono dadi da lanciare. I partecipanti possono giuocare in gruppi (non troppo numerosi) o singolarmente. Le caselle dono dieci si parte tutti dalla prima casella e si risponde tutti alle stesse domande di naturale ambientale.
Le risposte sono tre: esatta, sbagliata, “enormemente” sbagliata. Procede di una casella solo chi ha dato la risposta giusta, rimane al suo posto chi l’ha data errata, retrocede di una chi ha dato la terza risposta.
Le domande sono le più diverse: Cosa sono i gas serra? Qual è la differenza tra la meteorologia e il clima? Quanti litri di acqua vengono impiegati per produrre un solo paio di jeans?
Come è nello spirito del progetto, l’ocAmbientalista è stata pensata per costruire momenti di riflessione. Nel tempo tra ogni domanda, la risposta, e la successiva domanda il conduttore si concede un tempo per esplorare l’argomento della domanda. Attraverso un approccio che vuole essere scientifico, curioso e divertente, l’obiettivo è dare una informazione corretta e oggettiva uscendo fuori dai tradizionali schemi divulgativi.
Vince chi arriva alla decima casella, se nessuno dei partecipanti la raggiungerà il vincitore, i vincitori, sarà colui o coloro che avranno risposto correttamente al maggior numero di domande. Nella nostra ocA la fortuna non conta!